Raffinatezza e gusto

Recensione del racconto Kaweh, caffè di Annalisa Montironi

Raffinatezza e gusto sono le qualità essenziali di un buon caffè: quello che si gusta la mattina appena svegli per iniziare al meglio la giornata, quello che si assapora nelle varie pause tra colleghi, quello che a Napoli non si rinuncia a nessun’ora del giorno o della notte. Ecco le caratteristiche principali di questo breve ma accattivante racconto, Kaweh, caffè, di Annalisa Montironi, in cui l’assedio di Vienna della fine del XVII secolo da parte dei Turchi è visto con gli occhi ingenui ma perspicaci di un giovane, cui, come tanti, il caffè cambierà il corso della propria vita.

Attraverso una prosa ricercata che costituisce il diario del protagonista appena dodicenne, la scrittrice esplora i giorni dell’attacco ottomano alla capitale austriaca, ormai perduta e prossima a cadere. Traspaiono tutti i sentimenti del giovane, inesorabilmente destinato alla vita in convento ma desideroso ad esplorare il mondo attorno a lui, che appena riesce a scorgere dalle mura della propria città. Nel gioco, nello svago, e poi nella malattia che lo trasporta a un passo dalla morte, sarà il caffè a giocare un ruolo fondamentale: un aroma appena percepito che giunge dall’accampamento nemico, è una rivelazione.

La sconfitta dei Turchi lascia al popolo viennese i chicchi neri per preparare la nuova e desiderata bevanda: sarà l’inizio di una fortuna, di un nuovo elemento che, diffondendosi in tutta Europa e nel mondo intero, qualificherà allo stesso modo tutti gli abitanti del globo.

Il racconto è disponibile in versione Kindle sul portale Amazon, http://www.amazon.it/Kaweh-caff%C3%A8-Annalisa-Montironi-ebook/dp/B00OX765CS/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1421340977&sr=1-1&keywords=kaweh

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